28 febbraio
«Ri – innamorarsi» è possibile
Come avete sperimentato nella vostra vita, quella frase che diceva: amare è facile, non è tanto che risponda alla realtà. Infatti, è facile innamorarsi, ma amare è difficile e richiede un lungo cammino. Il fatto che si dica che amare sia facile, è dovuto dalla convinzione che sia l’amore ad amare e non la persona. L’amore che entra nel cuore di una donna o di un uomo all’improvviso, come una luce accecante che coinvolge tutta la persona facendola vibrare di gioia e di emozione, è semplicemente l’innamoramento, o se volete quella che si chiama, cotta.
Gli antichi descrivevano questa fase come «delirio divino» o «rapimento estatico». E infondo è così: quando due giovani si innamorano vivono proprio un’esperienza di ebbrezza, non è stato così anche per voi?
E’ talmente forte questo desiderio dell’altro, che si usano parole alte, tutto è perfetto, unico, eterno: (ti amerò in eterno, oppure, niente potrà mai separarci, ecc.). Il problema è: questo stadio è capace di amore vero, ossia di accettare l’altro/a, con i suoi limiti, e di promuoverlo creando relazioni capaci di valorizzarlo e stimarlo e di crescere in una comunione spirituale sempre più profonda?
A ben vedere intorno a noi, sono proprio queste le cause di tanti matrimoni che falliscono, anche dopo un breve tempo.
L’innamoramento è essenziale, guai se non ci fosse, ma è l’amore, un amore consapevole e maturo, che è capace di sostenere il «tutto» e il «per sempre» di una vita matrimoniale, dove ognuno dei due si percepisce come un dono accogliente dell’altro. Solo l’amore come scelta e decisione, è in grado di far crescere la copia.
Ora dopo tanti anni di vita insieme, dove la routine, l’abitudine si è inserita nella vita di coppia, ci fa chiedere: L’amore, può essere vissuto come un «ri – innamorarsi» continuo, nella concretezza della vita di coppia? Può conservare una freschezza tale che niente e nessuno possono far invecchiare?
La società ha condensato questo interrogativo in due concetti: gli amanti e i coniugi:
• Gli amanti, sono coloro che si abbandonano alle passioni, fino a sacrificare la vita in nome del loro amore – amante.
• I coniugi, sono coloro che si dedicano alla famiglia, relegando l’intimità a dovere coniugale.
Ci chiediamo: è possibile amare il proprio coniuge con la stessa intensità ad es di Romeo e Giulietta, e se è possibile che ciò avvenga nel matrimonio. Ci sono due linee di pensiero:
• Una dice, solo se si conserva una vita sessuale intensa per tutta la vita, si può parlare di amore riuscito.
• L’altra dice, è inevitabile che il tran tran quotidiano condizioni la coppia, il matrimonio segna più un punto terminale e non un inizio di rinnovamento: il matrimonio sarebbe « la tomba dell’amore».
In entrambe le soluzioni, i coniugi vivranno un sensi di frustrazione. Quando non ci si desidera più come due amanti, si penserà che l’amore è finito, o sta per finire. Una vita affettiva ridotta ad una convivenza appiattita, senza più alcuna ebbrezza è chiaro che non da felicità.
Voi, come cristiani, avete proprio questa sfida: dire con la vostra vita che è possibile continuare ad amarsi con un amore tenero, anzi più ricco degli inizi, capace di rinnovarsi ogni giorno e conferire alla vostra vita, anche sessuale, una gioia profonda tale da farvi raggiungere la vera felicità.
Per far questo però, dovete educarvi ad un’affettività matura e responsabile in una parola all’arte della tenerezza. Allora vi scoprirete capaci di scambiarvi confidenza e complicità, e amandovi diventate sempre più a come amici veri, ed è proprio l’amicizia che non deve mancare tra voi due.
Non è più il tempo del marito –padrone, ma è il tempo della parità dell’amicizia reciproca. Solo così è possibile ri-innamorarsi ed essere felici.
1) Che modello di vita coniugale, abbiamo, o stiamo costruendo?
2) Siamo felici? Cosa possiamo fare per esserlo sempre di più?
3) E’ facile innamorarsi. Amare invece è difficile, richiede pazienza, dialogo e preghiera. Come stiamo operando per crescere in una tenerezza sempre più profonda, duratura, seppure faticosa?
4) La situazione di tante coppie dove ognuno cerca di sopraffare l’individualità dell’altro sembrerebbe far ritenere che l’amicizia tra gli sposi sia più l’eccezione che la regola. Perché tutto questo?
5) Perché è così raro che dall’innamoramento nasca l’amore e dal ri-innamorarsi quotidiano sgorghi una reale amicizia fra gli sposi?
6) Come si diventa amici a vita?
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